20 maggio 2012

Frabosa Sottana, grande successo per "Parliamo la nostra lingua del cuore" svolta al Palasagra con la partecipazione di oltre 400 ragazzi delle scuole primarie




Parliamo la nostra lingua del cuore, le immagini della manifestazione


Grandissima festa ieri 19 maggio a Frabosa Sottana per il raduno dei ragazzi delle scuole delle province di Cuneo e Torino che aderiscono al progetto di valorizzazione e salvaguardia delle lingue ancestrali. Quasi 400 i partecipanti che hanno dato vita ad una giornata ricca ed intensa. La festa ha avuto inzio alle 10 al Palasagra di Frabosa Sottana, con un colpo d'occhio eccezionale con i bambini seduti per terra, che di volta in volta si esibivano sul palco presentando i lavori che hanno portato avanti durante l'anno con i propri insegnanti, dalle recite di poesie, a piccole scenette, a balli occitani. Dopo l'intervento delle autorità, è intervenuta la la Dott. Tiziana Senesi responsabile del Ministero dell'Istruzione per le lingue e culture ancestrali "Una sfida per il futuro - ha sottolineato - che dobbiamo vincere! Il lavoro importante dei vostri insegnanti è un passaggio di testimone per voi che domani vivrete coscientemente il vostro paese, grazie all'identità che questi eventi possono trasmettere".
Infine ha preso la parola Mauro Arneodo dell'Escolo de Sancto Lucio di Coumboscuro, vera anima della manifestazione, colui che ha creato la festa con il supporto logistico del Comune di Frabosa Sottana e dell'Ufficio Turistico. Subito dopo si sono esibiti i "Balarin e sounadour dal Vernant" che hanno proposto balli e musiche occitane, molto apprezzati dai presenti al Palasagra.

Il colpo d'occhio del Palasagra gremito da oltre 400 ragazzi



L'esibizione dei bambini sul palco del Palasagra


Il saluto del Sindaco di Frabosa Sottana Comino


Gianni Dulbecco del sito frabosasottana.com consegna a Mauro Arneodo un premio per l'instancabile opera di valorizzazione delle lingue ancestrali tramite l'Associazione Escolo de Sancto Lucio di Coumboscuro



I ragazzi si sono trasferiti successivamente alla Confraternita dei Santi Giovanni e Bonaventura per vedere le opere esposte, le centinaia di disegni realizzati da ogni singola scuola aderente al progetto. Dopo il pranzo al Palasagra, la festa è continuata con i balli occitani proposti nuovamente dal gruppo di Ballerini e Suonatori di Vernante che per tutto il pomeriggio si sono esibiti con tutti i bambini in pista a ballare. Una parte dei ragazzi è invece andata a Miroglio per la visita guidata dal Sindaco di Frabosa Sottana Dr Giovanni Comino al Museo della Montagna e della sua gente, dove si sono intrattenuti per oltre un'ora seguendo con molto interesse le spiegazioni dettagliate del Sindaco. Nel pomeriggio inoltrato, tutti hanno fatto ritorno nelle loro valli con la consapevolezza di aver trascorso una giornata per certi versi indimenticabile, semplice e genuina, ma di grande arricchimento culturale.

I Balarin e sounadour dal Vernant si esibiscono sul palco del Palasagra


Il Sindaco di Frabosa Sottana Dr Comino mentre illustra ai bambini delle scuole i reperti esposti al Museo della Montagna e della sua gente di Miroglio


La Confraternita dei Santi Giovanni e Bonaventura ha ospitato le centinaia di disegni realizzati dagli alunni delle scuole aderenti al progetto di valorizzazione delle lingue occitane e provenzali



Sul sito www.frabosasottana.com nella sezione immagini, galleria fotografica dal titolo "parliamo la nostra lingua del cuore" con oltre 100 immagini della manifestazione






05 maggio 2012

"Parliamo la nostra lingua del cuore" - sabato 19 maggio al Palasagra di Frabosa Sottana




PARLOUMA A NOSC-TRA MANERA parloma a nòsta manera, parlen a nosto modo

Grande festa con l'incontro tra le scuole che svolgono il progetto per il recupero e rivitalizzazione dei patois e delle lingue ancestrali

A partire dalle 10 oltre 350 ragazzi provenienti da otto istituti delle province di Cuneo e Torino, si ritroveranno al Palasagra di Frabosa Sottana. Il programma si aprirà con la proiezione su maxi schermo di un video realizzato dagli alunni delle scuole primarie di Frabosa Sottana e Soprana. Seguirà un breve spettacolo di benvenuto con protagonisti i ragazzi delle scuole dell'Istituto Comprensivo di Villanova Mondovì (Villanova, Branzola, Roccaforte, Madonna del Pasco, Monastero Vasco, Frabosa Soprana e Frabosa Sottana) che si esibiranno in balli occitani, recite di poesie, proverbi. Alle 11 prenderanno la parola le Autorità convenute per un breve saluto. Sarà presente all'incontro la Dr.ssa Tiziana Senesi, referente del MIUR, Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca per il progetto delle lingue minoritarie. A seguire, tutti i ragazzi si trasferiranno nella Confraternita dei Santi Giovanni e Bonaventura dove è stata allestita l'esposizione dei lavori realizzati da tutte le scuole aderenti al progetto, con la collaborazione del Comune di Frabosa Sottana e dell'Ufficio Turistico. Una parte dei ragazzi si trasferirà poi a Miroglio per la visita del Museo della Montagna e della sua gente.
Dopo la pausa pranzo prevista dalle 13 allle 14, si terrà il Gran bal a nosto modo, stage di danza con i giovani "Balarin e sounadour dòu Vernant" che ci insegneranno le loro danze tradizionali ed in particolare "courenta e balet".

Alla manifestazione partecipano i ragazzi dei seguenti istituti: Istituto Comprensivo Villanova Mondovì (CN), Istituto Comprensivo Ceres (TO), Istituto Comprensivo Susa (To), Istituto Comprensivo Chiusa Pesio (CN), Scuola Elementare Entracque (CN), Scuola Elementare Valdieri (CN), Istituto Comprensivo Demonte (CN), Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro (CN).

L'evento è inserito nel programma della 2^ edizione di "Terra amata Festival", la rassegna culturale dedicata a musica classica, popolare, nuove espressioni, danza tradizionale e classica, arte di strada, teatro classico e in lingua ancestrale, film e convegni, che da maggio a fine anno, coinvolgerà 26 Comuni della Granda, 2 enti parco, 21 associazioni culturali e 3 scuole, oltre la Communautè de communes Vallèe de l’Ubaye con la locale scuola di musica e di danza di Barcellonette.

Ingresso libero. Per informazioni: Infopoint Mondole tel. 0174.244481




Cari amici del Kyè,

cari amici di tutte le valli a parlata provenzale,

cari amici della pianura e della collina piemontese,

cari amici delle valli franco provenzali ,

cari amici della Vallèe d'Aoste,

cari amici delle valli provenzali d'oltralpe,

per un giorno " Parlouma a nosc-tra manera, Parloma a nosta moda, Parlèn a nosto modo , Preiquen a nosto modo, Parlèn ...........nella nostra lingua del cuore".

Ero ancora giovane, quando salimmo alla Thuille in valle d'Aosta per il Concorso "Abbè Cerlogne" .Era il 1973. Lassù a 1.500 metri nella Vallèe d'Aoste incontrammo centinaia di bambini che parlavano ognuno la loro variante linguistica, il loro patois.Lassù ad attenderci c'erano due magnifici personaggi che amavano la propria lingua e la propria terra , Renè Willien, e Batazar uno dei primi conduttori di trasmissioni radiofoniche in lingua minoritaria. Alla Thuille sono ritornato nel 2010 per il Concorso Abbè Cerlogne non più come alunno ma come insegnante di quella piccola Escolo de Sancto Lucìo de Coumboscuro e lassù ho rincontrato alcune delle maestre che allora giovanissime ci avevano accolto 37 anni prima . E' stato un incontro commovente. Dopo 37 anni abbiamo riniziato a parlare nelle nostre lingue ancestrali senza alcun problema per ciascuno di noi, esprimendoci tranquillamente nella propria variante linguistica. Noi provenzali delle Valli di Cuneo, loro abitanti della Vallèe d'Aoste entrambi fieri sostenitori dei piccoli popoli. E' da molto tempo che avevo l'intenzione di organizzare un evento simile nelle nostre valli di Cuneo e Torino ma spesso il passare inesorabile degli anni e la routine della vita quotidiana ti toglie quello smalto di entusiasmo e quella lucida follia che si nasconde in ognuno di noi e spesso non riesce più ad emergere. Poi una sera, mentre stavo catalogando i tantissimi lavori che ci sono giunti dalle scolaresche che partecipano al progetto di recupero e rivitalizzazione delle nostre lingue ancestrali, questo desiderio di riunire insieme tutte queste esperienze e questi alunni piano , piano diventa più insistente, quasi un'ossessione. Guardo i tre grandi tavoli su cui sono esposti i lavori , guardo i pannelli attorno alla sala con appeso i bellissimi disegni e cartelloni colorati eseguiti dalle varie scolaresche, sfoglio i tanti lavori , ricerche, testimonianze proverbi, storie, raccolte da questi alunni con l'aiuto generoso e spassionato di tantissime magnifiche maestre. No, non posso tenere in un cassetto , in un armasio questo piccolo tesoro; questi ragazzi hanno riscoperto le loro origini, la loro lingua materna, la loro storia e questa è una bellissima notizia che dobbiamo fare conoscere e festeggiare tutti insieme. E così sono andato a bussare alla porta delle varie scuole interessate, e come sempre i dirigenti , le maestre , e tutto il personale scolastico hanno appoggiato l'iniziativa. Un grazie sincero poi lo devo al Sindaco del Comune di Frabosa Sottana , alle straordinarie addette dell'Ufficio Turistico, alle maestre del plesso che si sono rese immediatamente disponibili a cercare i locali dove svolgere l'evento e lo spazio idoneo per l'esposizione dei lavori, a tutti i commercianti, esercenti , gente comune che si sta adoperando in modo che la giornata riesca al meglio . Sono convinto che non è utopia e sinceramente credo che le differenze linguistiche diano ricchezza e portino un messaggio di pace. Infatti se riusciamo a capirci a parlarci con la lingua del nostro cuore e non le lingue - codici di grande comunicazione e freddezza, forse ci sarebbero meno incomprensioni e guerre nel mondo.

Allora amici del Kyè, provenzali alpini, piemontesi, franco provenzali vi aspetto a Frabosa Sottana non per una festa qualsiasi, ma per ridare forza e recuperare i valori ancestrali della nostra terra, della nostra lingua, valori che nessun governo, nessuna istituzione potranno toglierci. E mi raccomando il 19 maggio ognuno di noi parlerà con la lingua che le ha insegnato suo padre e sua madre e se ci sono dei genitori che non hanno più trasmesso la lingua ancestrale ai loro figli, ebbene, è il momento di farlo, è il momento di ricominciare , perchè se noi genitori abbiamo avuto la fortuna di imparare il patois da nostro padre e nostra madre, i nostri figli non valgono meno di noi e non abbiamo assolutamente il diritto di precludere loro la posibilità di esprimersi nella loro lingua del cuore.

Arveire amis que parlè e voulè parlar a nosto modo arveire al desnòu de mai a Frabouso Soutano.

Mauro Arneodo Escolo de Sancto Lucìo de Coumboscuro

02 maggio 2012

Celebrato il 25 aprile al Pellone in Frazione Miroglio di Frabosa Sottana

Mercoledì 25 aprile, verso le ore 10, la strada che da fondovalle sale verso l’Artesina è stata improvvisamente animata da un tracciato variopinto di auto che salivano alla Cappella campestre di San Marco al Pellone dove, il Reverendo Parroco di Miroglio di Frabosa Sottana, Don Franco Giuli, ha celebrato la santa Messa con la liturgia propria del Santo, ricordato dalla chiesa in quel giorno. La celebrazione religiosa si è intersecata con la ricorrenza del 67° anniversario della Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista, che in quel particolare luogo ha motivo di essere ricordata. Il solenne momento rievocativo, infatti, si collega alla commemorazione dell’eccidio di un gruppo di 11 partigiani militanti e di un civile, perpetrato il 14 gennaio 1944 in quel luogo disadorno ma ricco di memorie e di sentimenti. Incastonata nel verde brillante degli alberi che iniziano ad addobbarsi di nuove fioriture che la primavera ha fatto sbocciare nell’intera Valle, la Cappella si è presentata allo sguardo dei partecipanti all’evento in tutta la sua essenziale bellezza, l’altare addobbato e ricco di fiori, le pareti riaffrescate da Cattò nel 1989 ripulite dai segni dell’inverno, il prospetto, che presenta i segni del tempo e delle intemperie, addobbato con il tricolore nazionale, la bandiera dell’Associazione San Biagio che ha attivamente concorso alla promozione dell’iniziativa e quella dell’Europa, le insegne del Gruppo Alpini di Frabosa Sottana presente il Capo Gruppo signor Eugenio Billò ed una folta rappresentanza. Significativa la corona, nastrata di rosso, bianco e verde, fatta collocare sul posto, a ricordo e quale tributo di riconoscenza, dal Comune di Frabosa Sottana presente con il Sindaco, Dottor Giovanni Comino ed alcuni componenti la Giunta Municipale, mentre il servizio d’ordine e di garanzia per la viabilità, data la numerosità dei presenti, è stato assicurato dal Comandante della locale Polizia Municipale.
Al termine della celebrazione Eucaristica l’assemblea dei presenti si è spostata sul piccolo prato antistante la Cappella per commemorazione ufficiale tenuta dal Sindaco che ha ricordato il sacrificio di coloro che in Valle e più in generale nell’intero territorio monregalese, hanno sacrificato gioventù, casa e famiglia agli ideali di libertà e di giustizia, agganciandoli alla lettura di un brano riportato in una rivista alpina post-bellica, che ha fatto rivivere la tragedia dei nostri militari nel gelido inverno russo del gennaio 1943, strappando applausi di commozione e gratitudine. È poi seguita la benedizione della lapide che riporta i nominativi dei caduti ed i cui nomi sono echeggiati nella Valle per bocca del Reverendo Parroco di Miroglio, Artesina e Pratonevoso, Don Franco Giuli che li ha singolarmente scanditi. L’incontro si è concluso con un piccolo ma sempre gradito ed apprezzato momento conviviale, a base di poche semplici cose che hanno rinnovato la tradizione del borgo di montagna, ed il consueto scambio di saluti nel ricordo dei tempi trascorsi che ha stimolato, giovani ed anziani, a conoscere gli uni ed a ricordare gli altri, i momenti certo tragici ma sempre presenti nel borgo, nella Valle e nell’intero monregalese. Alberto Verardo