07 aprile 2011

Frabosa Sottana - Commemorazione degli Alpini caduti e dispersi


Domenica 3 aprile, a cura del Gruppo Alpini di Frabosa Sottana guidato da Eugenio Billò, si è svolta, nel Capoluogo, l’annuale commemorazione dei caduti e dispersi in guerra.
Una celebrazione che ogni anno, in primavera, porta il ricordo di questi eroi che morirono per la Patria, nelle frazioni che compongono il Comune e che quest’anno, in coincidenza con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stata solennizzata a Frabosa Sottana.
Iniziata nella prima mattinata con il raduno di tutti i Gruppi Alpini del monregalese, la giornata è poi proseguita con il corteo che ha raggiunto la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio dove il Reverendo Parroco, don Mario Rizzo, ha officiato la solenne e partecipata celebrazione Eucaristica.
Due in particolare i m omenti salienti prima della benedizione solenne a tutti i partecipanti alla cerimonia: la recita della “Preghiera dell’Alpino” letta con commozione e sentimento dal Capo Gruppo Billò e la benedizione della corona di alloro che poi, in corteo, seguita dalle numerosissime insegne dei vari Gruppi partecipanti, è stata deposta ai piedi del Monumento ai Caduti eretto nei vicini giardini.
Storia, cultura e senso civico son stati gli elementi cardine dei brevi ma significativi interventi commemorativi che si sono susseguiti prima della conclusione della cerimonia ufficiale.
La prolusione ufficiale è stata tenuta dal Sindaco di Frabosa Sottana, dott. Giovanni Comino, che ha fatto dono al Capo Gruppo Billò della copia di una rivista degli alpini risalente agli anni ’30 del secolo scorso, che riporta brani legati al territorio, e dal Presidente della sezione ANA di Mondovì Norberto Ricci.
Dopo i saluti portati dal rappresentante della Delegazione Provinciale di Cuneo, Rocca, i saluti ed i ringraziamenti finali a tutti gli intervenuti di Billò e l’invito ai numerosi presenti alla partecipazione al pranzo sociale presso il rinomato Albergo Italia di Frabosa Sottana dove, in allegria, con la musica di una fisarmonica ed il canto di molti, si è chiusa la giornata.
Alberto Verardo